Castello della Motta
I resti del castello della Motta, antica proprietà della famiglia Savorgnan, sorgono nei pressi della frazione di Savorgnano al Torre, su un rilievo alla confluenza tra il torrente Torre e il rio Motta.
Nel corso dei secoli, ad un’altezza di 222 metri di quota, l’area è stata edificata con un mastio ed altri edifici signorili, nella parte sommitale; una seconda area di edifici; un’area più ampia e a tratti pianeggiante dotata di cinta muraria in cui si ritiene fosse collocato il “borgo” che gravitava intorno al castello.
L’ingresso al castello avveniva da nord-est e la sua difesa era garantita da un fossato artificiale.
Villa Pitotti
La villa si trova presso il capoluogo ed è un esempio di residenza signorile del secolo scorso. Attualmente la villa ospita gli allestimenti dell’Antiquarium della Motta, con la sua collezione archeologica proveniente dagli scavi del castello della Motta, e la Mostra del Fossile con un’importante collezione di fossili provenienti dalla regione e non solo.
Villa Mangilli
La villa si trova nella frazione di Savorgnano al Torre ed appartiene ai Marchesi Mangilli che l’acquistarono nel 1882. L’edificio, ristrutturato nel ‘700, aveva funzione residenziale e produttiva e vi si accedeva da un ampio giardino. La sua funzione produttiva è ancora riconoscibile nelle diverse strutture affacciate sulla corte retrostante. La villa ha ospitato anche personaggi di spicco tra i quali il poeta friulano Enrico Fruch quando, agli inizi della sua carriera, era insegnante presso la scuola elementare della frazione di Ravosa.
Villa Savorgnan
La villa, profondamente ristrutturata in seguito al sisma del 1976, sorge a est dell’odierno abitato di Savorgnano al Torre.
L’edificio originario, XV-XVI secolo, aveva l’aspetto di un palazzo fortificato e apparteneva alla famiglia Savorgnan della Bandiera che ne fece la propria abitazione e sede del potere amministrativo feudale. I Savorgnan della Bandiera avevano infatti giurisdizione sulle acque della Roggia Cividina lungo il cui corso sorsero numerosi mulini.
Fanno parte della villa anche una cappella gentilizia dedicata alla Santissima Annunziata e due torri, una delle quali visibile nei pressi dell’edificio.
Villa Mangilli-Schubert
Villa Mangilli-Schubert, situata nella frazione di Marsure di Sotto, prende il nome dalla famiglia che nel XVII secolo l’acquistò per farne il proprio centro aziendale e la propria dimora di campagna.
Nella sua parte anteriore ha il tipico aspetto di una residenza signorile, mentre sul retro è presente una corte sui cui si affacciavano gli edifici rustici e produttivi.
Fanno parte della villa anche una chiesetta padronale dedicata alla Natività di Maria (1676) e un antico “foladôr”, il luogo in cui le uve raccolte venivano pigiate per la produzione di vino.
Villa Zanardi Landi
Situata nella frazione di Marsure di Sopra la villa appartiene alla famiglia Zanardi-Landi e presenta un corpo centrale davanti al quale si apre il così detto cortile d’onore; ai lati ci sono due edifici più bassi e diversi edifici rustici legati alle attività agricole che si effettuavano nella proprietà.
La parte posteriore della villa, dotata di una scalinata centrale, si affaccia sul parco e sul laghetto realizzato deviando le vicine acque della Roggia Cividina.
Fa parte della villa anche una piccola chiesetta, l’oratorio di Santa Eurosia, eretto nel 1698.
Domus Magna
La villa Domus Magna si trova nella frazione di Belvedere ed eretta su un progetto del 1476, controllava alcune strade commerciali di notevole importanza: – l’antica via del guado sul Torre (collegava Cividale del Friuli, Forum Iulii, alla romana via Iulia Augusta per Tricesimo, Trigesimum); – la via che univa Attimis a Udine.
La facciata dell’edificio principale presenta una elegante trifora centrale sotto alla quale è possibile vede l’antico stemma della famiglia Cucagna: un leone rampante che ha per cimiero un drago alato. Poco distante dall’ingresso alla proprietà, è presente un edificio rustico anticamente utilizzato come corpo di guardia. E’ ancora visibile la cinta muraria e un’icona ricorda l’esistenza dell’antica chiesetta di San Bartolomeo ormai distrutta.
Villa Coren Cecioni
Situata nella frazione di Siacco la villa era sede di una grande azienda agricole citata già agli inizi del XVII secolo.
La proprietà passò dai nobili Caselli, ai conti Belgrado e nel 1815 alla famiglia Coren, oggi Cecioni.
L’edificio centrale è quello più antico e nel corso del tempo si aggiunsero due imponenti ali laterali e numerosi ambienti rustici tipici delle aziende agricole. A circondare l’edificio principale c’è un ampio giardino con peschiere alimentate dalle acque della Roggia Cividina.
Oratorio di Santa Eurosia
L’Oratorio di Santa Eurosia, fine XVII – inizio XVIII secolo, è una chiesetta votiva dall’aspetto semplice e raccolto. Sorge a Marsure di Sopra e fa parte della Villa Zanardi-Landi.
Santa Eurosia, a cui è dedicato, viene invocata a protezione dei frutti della terra e a difesa dalle tempeste, dai fulmini e dalle grandinate.
I festeggiamenti per la santa si svolgono la seconda domenica di luglio e la chiesetta, solitamente chiusa al pubblico, viene aperta anche in altre due ricorrenze: il 25 marzo e il 1 novembre.
L’Oratorio è conosciuto anche con i nomi di S.S. Annunziata e S. Francesco.
Chiesetta di S. Pietro Apostolo
La chiesetta di San Pietro Apostolo (fine XIV – inizio XV secolo) si trova nella frazione di Magredis.
L’edificio dall’aspetto semplice custodisce al suo interno un piccolo tesoro: un’abside interamente affrescato.
Il giovane artista Gian Paolo Thanner (1475-1555) decorò, nel 1509, l’abside con le immagini degli Apostoli; scene della vita di San Pietro: la Santa Trinità circondata dai cherubini e Evangelisti.
Alla base dell’abside si trova un affresco con scene di vita contadina. In 12 immagini sono rappresentate le attività emblematiche delle diverse stagioni: la potatura, la mietitura, la raccolta dell’uva e la macellazione del maiale. L’artista anonimo che li realizzò scelse di posizionarli nella parte bassa della parete, di solito destinata alle rappresentazioni pagane, come a riportare lo sguardo basso del fedele alla sua dimensione terrena.
Questo particolare ciclo di affreschi rappresenta un unicum in regione.
Chiesetta di San Nicolò
La chiesetta di San Nicolò vescovo si trovava anticamente al centro della piazza di Primulacco.
L’edificio, fondato intorno all’anno 1000, presenta un aula rettangolare con bifora campanaria sulla copertura.
Sulle pareti interne si sono conservati affreschi realizzati, nel 1544, da Gian Paolo Thanner (1475-1555). I lavori di restauro hanno permesso di individuare 5 diversi strati di affresco: – la Trinità con angeli in preghiera e cherubini alati; – alcuni apostoli; – scene della Vita di San Nicolò edella Passione di Cristo; – i Padri o dottori della Chiesa; – i simboli dei Quattro Evangelisti.
Chiesetta di San Vitale
La chiesetta di San Vitale, citata in un testamento del 1338, si trova presso il cimitero della frazione di Siacco.
L’edificio, rifatto tra il XV e il XVI secolo, ha una pianta rettangolare preceduta da un portico quadrato con tetto a capanna ed è circondato da un muretto con sassi a vista. Il campanile, eretto nel XVII secolo, si trova all’esterno della cinta muraria.
All’interno della chiesa è presente un affresco che raffigura i Ss. Ermacora e Fortunato cui ancor oggi è legata la devozione locale anche se l’edificio è dedicato a San Vitale.
Chiesetta di San Leonardo
La chiesa, situata nella frazione di Bellazoia, venne eretta nel XIV secolo per essere poi ampliata con l’aggiunta dell’abside quadrata e del portico aperto su tre lati.
L’aula centrale costituisce la parte originaria dell’edificio e sulla parete sinistra presenta parte di un affresco raffigurante la Madonna con Bambino (fine del XIV – inizio XV secolo) e la figura di San Leonardo, unica testimonianza degli affreschi esistenti nel XV secolo.
Sul colmo della facciata è posta la monofora campanaria e tutta l’area è delimitata da un basso muretto in pietra.